Il giorno 23 maggio 2018 si è tenuto il modulo formativo sul tema del «Marketing della professione dell’avvocato» organizzato dal Comitato Avvocati per la Negoziazione.
L’evento, che ha visto quale relatore l’ing. Massimo Malaguti – Consulente d’impresa, ha delineato le basi di un approccio al tema della comunicazione e della promozione della professione forense.
Partendo dall’analisi della normativa dettata agli articoli 17 e 35 del Codice Deontologico Forense, ci si è concentrati sulla disamina delle corrette fasi del marketing strategico: il posizionamento e l’identità professionale; la strategia e la prima comunicazione; ed, infine, il mercato.
Il Relatore ha rivolto l’attenzione dei partecipanti sull’importanza di una corretta comunicazione, riprendendone la definizione fornita da Sant’Agostino, secondo cui «comunicare significa attivare nella mente di qualcuno l’idea che c’è nella nostra mente». Ciò, avviene attraverso due diversi livelli di relazione, uno relativo al contenuto della comunicazione e l’altro alle modalità con cui avviene l’interazione. L’Ing. Malaguti ha spiegato che la comunicazione si estende oltre il livello verbale, fino a quello non verbale (la postura), para-verbale (il tono, l’accelerazione/la decelerazione della voce, l’uso del dialetto) ed, infine, quello simbolico (il vestiario, i trucchi, gli accessori, …).
Al fine di individuare la propria posizione e la propria identità professionale, spiega l’Ing. Malaguti, si può ricorrere alle «5 V di Varvelli», ovvero:
- Verbalità, comprensiva sia della comunicazione verbale che non verbale, ivi incluso, richiamando sul punto l’autore austriaco Paul Watzlawick, l’ascolto. Sul punto, il Relatore precisa che il linguaggio di ciascuno è adeguato alle idee che si trasmettono: tanto più queste ultime saranno sciatte, tanto più sarà sciatto il linguaggio usato, e viceversa, tanto più sarà povero il linguaggio, tanto più saranno povere le idee;
- Vestibilità («l’abito fa il monaco»), la quale, assieme alla verbalità, costituisce la dramatis personae;
- Visibilità, consistente nella traduzione nel mondo dei due aspetti della verbalità e della vestibilità;
- Vivibilità, coincidente con il modo in cui viene vissuta la vita professionale in correlazione con quella privata;
- Vitalità, consistente nell’atteggiamento tenuto.
Una volta verificato il personale livello di ciascuna delle suddette caratteristiche sarà possibile identificare il proprio posizionamento in un immaginario grafico, i cui assi sono costituiti dalla competenza professionale e dalla capacità relazionale. A questo punto, spiega il Relatore, si potranno individuare le eventuali carenze di comunicazione e, conseguentemente, i cambiamenti necessari al rafforzamento della propria identità professionale, sottolineando che ciò richiede tempo e costi.
L’approccio dell’avvocato al mercato, dunque, deve essere di tipo strategico e può avvenire direttamente, attraverso la promo-comunicazione di sé, ovvero indirettamente, attraverso gli influenti, quali, ad esempio, le associazioni di cui si è parte, (tra le quali gli Avvocati per la negoziazione) posto che come correttamente precisato dall’Ing. Malaguti «tutte le professioni si basano sulla capacità del singolo di creare racconti».
L’evento si è concluso con un interessante approfondimento sul tema della comunicazione non verbale, volto alla disamina degli aspetti più rilevanti della stessa (moda, acconciatura, …) che, sin dal passato, ne sono stati ritenuti i tratti più influenti nella collettività, e degli studi relativi agli effetti sul singolo che tiene una posizione dominante ovvero sottomessa.
(Avv. Erica Villan)